In The Rabbit Hole

giovedì 16 giugno 2016

La mia prima settimana a Londra.

E' passata una settimana (e due giorni) da quando ho iniziato questa nuova avventura e il primo impatto è stato dannatamente pesante! Un treno merci in corsa in piena faccia. Giorni intensi, faticosi e stressanti alla ricerca di un alloggio, tra case microscopiche e stanze simili a quelle di un carcere, sporche in modi che mai avevo visto in vita mia, camere senza finestre e landlord poco affidabili. Giornate di pioggia che non sembrava avesse fine (perché sono una persona molto fortunata io ed è vero che Londra è famosa per le sue piogge, ma da quando sono io qui ha piovuto TUTTI i giorni. TUTTI) Alla fine comunque ho trovato due case che sembravano fare al caso mio. Adesso sono nella mia nuova camera, nella mia nuova a casa a Canada Water, in una zona bellissima in cui sinceramente speravo di venire dopo averla vista. La camera in se non è enorme, ma per essere una singola è anche accettabile (ho visto decisamente di peggio. Di molto peggio) Ma non è tutto oro quello che luccica. La cucina non è male considerando che siamo solo in tre (i due coinquilini ancora non li ho conosciuti, uno solo l'ho visto di sfuggita stamani, e ora so che è chiuso in camera a guardare la partita perché ha il volume a palla, e complici le pareti non proprio spessissime della casa, si sente tutto. Andiamo bene), l'altro invece proprio non so come sia. So che di lavoro guida i taxi, ma di più non so. Dicevo, della cucina, è accettabile. Ha un enorme finestra che si affaccia sul porticciolo e si ha una splendida vista su Canary Wharf. Unico difetto: il vetro della finestra è sigillato. Non si apre. Ergo prevedo un effetto sauna quando (e se mai) uscirà il sole. La cucina andrebbe pulita un po', e mi auguro che i coinquilini siano persone educate anche se sto imparando a fidarmi del mio istinto che raramente sbaglia, al contrario mio, e mi sta mettendo in guardia. Ma ora ho capito. E' vero che ho preso la stanza solo oggi, ma non mi interessa. Il mio obiettivo ora è cercare lavoro (cosa che avrei potuto anche fare prima di cercare casa volendo) e poi cercaere una sistemazione migliore, che mi soddisfi maggiormente, che possa finalmente chiamare casa. E' stata una settimana molto difficile in cui mi sono esaurito in maniera senza precedenti. Adesso voglio solo stare tranquillo per quanto posso. Un tetto sopra la testa ce l'ho. Una stanza mia con la privacy (posso chiudermi dentro se voglio. E si. Lo voglio) ce l'ho. E' solo questione di tempo. Di sicuro ora ho più esperienza in tutto ciò. Sono fiducioso che la prossima casa che troverò (presto, probabilmente), potrò finalmente sentirla mia.

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